DOVE SIAMO: Nel Parmense
Si definisce parmense tutte quell’area che si apre intorno alla città emiliana di Parma. La zona è un vero giacimento di castelli; fioriti con le dinastie dei Farnese e dei Borboni; e i comuni di Bardi; Colorno; Fontanellato; Montechiarugolo e Parma sono ricchi di storia; veri tesori tutti da scoprire. Oltre al turismo la zona è nota per l’enogastronomia; che offre prodotti di ottima qualità.
Bassa Parmense
Il territorio pianeggiante che si estende sul lato sud del Po con le sue nebbie e i suoi abitanti ha saputo stimolare l’estro creativo di Bernardo Bertolucci e Giovannino Guareschi. La Bassa Parmense è apprezzata per le tradizioni legate all’arte della norcineria: qui nascono il Culatello di Zibello e la Spalla Cotta di San Secondo. Non mancano anche capolavori architettonici: la Reggia di Colorno con i suoi incantevoli giardini; la Rocca Sanvitale di Fontanellato e la Rocca Meli Lupi di Soragna.
ESCURSIONI E MINI TOUR: Una intera giornata (Con pasto per celiaci)
Borghi antichi; rocche e castelli
La Bassa parmense; zona di notevole interesse politico e culturale per la sua posizione geografica; è stata sempre abitata da famiglie aristocratiche. Tra le più note; che stabilirono qui il loro dominio; ricordiamo i Sanvitale; i Rossi; i Meli Lupi e i Pallavicino. Molte loro dimore fanno parte oggi del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza e sono aperte al pubblico.
Rocca Meli Lupi di Soragna (5,5 km)
è ancora abitata dall’ultimo discendente della famiglia dei Principi Meli Lupi; che la edificarono agli inizi del 1300 e pare ospiti anche un fantasma…Tutto l’anno è possibile visitare le sale interne; con le loro eleganti decorazioni barocche; e il giardino all’inglese; con lago; serra e caffè.
Villa Pallavicino a Busseto (5,5 km)
È una splendida villa rinascimentale; forse progettata dal Bramante o dal Vignola; in cui soggiornò l’imperatore Carlo V d’Asburgo. Dal 2009 nei locali della villa sono allestite le sale del Museo Nazionale Giuseppe Verdi.
Palazzo Pallavicino a Zibello (11 km)
E' un grande edificio che si affaccia sulla piazza principale del paese; costituito da una parte più antica (XV sec.) in mattoni di terracotta e calce in stile tardo-gotico e da una parte aggiunta circa un secolo dopo. Sotto i portici ad archi acuti si trovano bar e negozi di alimentari; al piano superiore nell’Ottocento fu costruito un piccolo teatro. La visita a Palazzo Pallavicino rientra tra le tappe previste dai tour guidati per il paese.
Rocca Sanvitale a Fontanellato (13 km)
Edificata a partire dal 1124 si trova al centro del paese ed è ancora circondata dal fossato. All’interno; oltre a quadri e arredi pregevoli; ospita un capolavoro: la sala dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il ciclo raffigurante il mito di Diana e Atteone. In una delle torri è possibile provare l’unica camera ottica ancora funzionante in Italia: grazie a un ingegnoso sistema di specchi i signori del castello potevano vedere quel che accadeva in piazza senza essere visti.
Rocca dei Rossi a San Secondo (15 km)
La dimora di questa nobile famiglia; è stata affrescata a patire dal XVI secolo da alcuni allievi di Giulio Romano; Baglione; Samacchini; Bertoja; Procaccini e Paganino con opere che; riutilizzando storie prese dalla mitologia classica; in realtà; rappresentano le vicende della famiglia Rossi: celebri sono i dipinti che raccontano le vicende dell'Asino d'Oro di Apuleio e quelli della Sala dei Giganti.
Rocca di Roccabianca (19 km)
Fu fatta edificare da Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini durante il XV secolo. Presso il porticato si trova la Camera di Griselda; così chiamata perché vi è affrescata la vicenda della protagonista dell’ultima novella del Decameron di Boccaccio. Nel mastio della rocca; in piccole botti; si affina ancor oggi l’aceto balsamico.
Rocca dei Terzi a Sissa (23 km)
Il nucleo originario è probabilmente dell’XI secolo. Fu più volte modificata per resistere agli scontri tra i Terzi e la famiglia nemica dei Rossi; fu smantellata quando i veneziani conquistarono il paese e ancora ricostruita; fino ad assumere; nel ‘700 l’aspetto attuale di residenza nobiliare. Da suo torrione; alto 27 metri; è possibile godersi una splendida vista sulla campagna circostante.
Castello di Scipione (24 km)
Fatto costruire dai Pallavicino nell’XI secolo per avere il controllo sui pozzi per l’estrazione del sale; è uno dei più antichi castelli dell’Emilia-Romagna. Si trova nel comune di Salsomaggiore Terme; ed è ancora oggi abitato dai discendenti della famiglia Pallavicino. Il complesso è aperto al pubblico e ospita eventi.
Reggia di Colorno (31 km)
La piccola Versailles affacciata sul fiume Parma; dimora estiva dei Farnese; dei Borbone e di Maria Luigia d’Austria; venne costruita tra fine ‘600 e inizio ‘700 (su un preesistente palazzo del XIV sec.) dal Bibbiena per volere di Ranuccio II Farnese. La ristrutturazione operata dall’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot nel 1749 fece del palazzo uno dei più belli d’Europa. Anche il grande giardino cambiò più volte stile; adattandosi al gusto di ogni epoca: italiano; francese; inglese con fontane; aiuole e piante esotiche. Con l’unità d’Italia; i Savoia utilizzarono molti degli arredi per le loro dimore; per questo alcune opere si trovano oggi al Quirinale.
Castello di Felino (42 km)
L’edificio venne costruito alla fine del IX secolo; ma solo sotto il dominio dei Rossi nel ‘300 raggiunse il suo splendore. Nei secoli successivi passò sotto il dominio di Ludovico il Moro; dei Pallavicino; degli Sforza e dei Farnese che lo trasformarono in una lussuosa residenza. Al suo interno; nelle cantine; si trova il Museo del Salame.
PERCORSO GIOVANNINO GUARESCHI
La Bassa è a pieno titolo uno dei personaggi principali dei racconti di Giovannino Guareschi (1908 – 1968) al pari di Don Camillo e Peppone; per questo; chiunque abbia amato i suoi libri; tradotti in quasi tutte le lingue; o visto i film con Fernandel e Gino Cervi; di cui l’autore stesso curò le sceneggiature; desidera vedere almeno una volta i luoghi descritti.
Guareschi, giornalista; vignettista e romanziere; nacque a Fontanelle di Roccabianca; visse e lavorò a Parma; Potenza; Modena e Milano; ma i ricordi della sua terra natale rimasero sempre vivi in lui e lo accompagnarono perfino nei campi di lavoro; in Polonia e in Germania; dove scrisse e illustrò La Favola di Natale (1944) che; musicata da Arturo Coppola; suo compagno di prigionia; venne rappresentata al Teatro Verdi di Busseto nel 2008; in occasione del centenario dalla nascita dello scrittore.
Mostra antologica permanente e archivio Guareschi: Roncole Verdi
Nel 1957 lo scrittore – che era anche un buongustaio – aprì proprio alle Roncole; un’osteria; gestita poi fino al 1995 dal figlio Alberto. Oggi nei locali dell’osteria c’è la sede del Club dei Ventitré (in onore dei “Ventitrè lettori” a cui Guareschi si rivolgeva nei suoi libri): l’associazione di amici e appassionati che si occupa di valorizzare l’opera dello scrittore. Qui è conservato l’archivio Guareschi; costituito da ben 200.000 documenti ed è allestita una mostra antologica permanente; costituita per volere degli eredi; che documenta la sua vita e le sue opere. La mostra è visitabile su appuntamento
Tomba dello scrittore a Roncole Verdi
Giovannino Guareschi; morì a Cervia; dove era solito passare le estati; nel 1968; ma venne sepolto nel piccolo cimitero di Roncole Verdi; a pochi metri dalla casa natale del Maestro; con cui aveva non poche cose in comune: l’amore per la terra e le cose buone; l’animo insieme ironico e poetico tipico dei figli del “paese del melodramma”.
Museo del Boscaccio: Diolo di Soragna
Dopo Soragna; andando verso Roccabianca; si attraversa Diolo. Qui; la vecchia torre campanaria del paese ospita il Museo del Boscaccio; dove la famiglia Bertozzi; amica dello scrittore; ha raccolto interessanti documenti e cimeli relativi a Guareschi e al suo “Mondo piccolo”. Il nome viene dal podere “Il Bosco”; che si trovava nelle vicinanze ed era di proprietà dei nonni paterni di Guareschi; il quale lo ricorda e lo descrive nelle sue opere. Il museo è visitabile su appuntamento.
La casa natale: Fotanelle di Roccabianca
La sua casa si trova nei pressi della piazza principale (piazza Balestrieri); dove è stato collocato il busto bronzeo di Giovanni Faraboli; presidente della Lega dei contadini di Fontanelle; che ispirò il personaggio di Peppone.
Museo “Il Mondo piccolo”: Fontanelle di Roccabianca
Sempre a Fontanelle si può visitare il museo “Il Mondo piccolo”; allestito nella vecchia scuola elementare in cui insegnava la madre di Giovannino Guareschi.
Il museo racconta la storia della Bassa parmense attraverso le figure di Guareschi e di Giovanni Faraboli. Nei locali del museo sono raccolte numerose testimonianze che documentano la situazione sociale delle campagne emiliane dalla fine dell’Ottocento fino a oltre la metà del secolo scorso.
I Musei di Don Camillo e i luoghi dei film: Brescello
Andando verso il Po e sconfinando in provincia di Reggio Emilia; si trova Brescello: il luogo scelto come set per i film di Don Camillo; perché presentava tutte le caratteristiche del tipico paese della Bassa; mirabilmente descritto da Guareschi.
Qui; dunque; si possono visitare i luoghi dei film: le statue bronzee di don Camillo e Peppone si fronteggiano ai due lati di piazza Matteotti; su cui si affaccia la chiesa di Santa Maria Nascente (che; in una cappellina laterale, ospita il noto Cristo parlante). In via Carducci c’è la casa di Peppone; mentre sotto il portico di via Giligoli è stata collocata la campana che cade addosso al sindaco in “Don Camillo monsignore ma non troppo”).
Di fronte al Museo “Peppone e don Camillo” (piazza Mingori) è “parcheggiato” il carrarmato di “Don Camillo e l’onorevole Peppone”.
Nel Museo sono ospitati oggetti utilizzati nel film; come la moto di Peppone e l’abito di Don Camillo; ricostruzioni sceniche e molti altri documenti come fotografie e manifesti originali.
Poco lontano (Via Cavallotti) si trova il Museo “Brescello e Guareschi; il territorio e il cinema” in cui si descrivono i molti intrecci tra la storia reale del paese e dei suoi abitanti (le tradizioni contadine; i personaggi; la grande alluvione del Po ecc.) e la loro rilettura cinematografica.
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